La
radioastronomia
amatoriale ha riscosso, nell'era moderna, uno scarsissimo interesse
da parte degli appassionati del cielo: Astrofili, Radioamatori, o Tecnici dei
segnali radio.
Ben rari sono stati gli
articoli pubblicati su riviste di settore, in particolare quelle di Astronomia.
Ricordo decenni
or sono quando un antico patito di stelle, l'amico astrofilo Claudio
Persic, ora residente nella vicina
Monopoli, mi evidenziò una
rara ed unica recensione inserita sulla rivista "L'Astronomia"
che proponeva un impianto base
usando un antenna direttiva a 5 o 6 elementi.
Compresi da subito che l'osservazione, con
il solito strumento ottico il
Telescopio, era di gran lunga più gratificante che quell'impianto che io
definì primordiale. A mio parere, non
avrebbe fornito risultati interessanti e lasciai perdere.
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Ma
tanta
acqua è passata sotto i ponti e tanta ancora ne dovrà scorrere se si pensa
che in
Italia, e forse anche a livello mondiale, non sono presenti periodici specifici che possano aggiornarci su tecniche, e
ricerche a livello amatoriale.
Questo "status" è dovuto, con certezza, all'evidente, scarso interesse che
la disciplina ha riscosso negli anni anche tra gli appassionati del cielo, nel
mondo dei radioamatori e tra i tecnici in quanto ha richiesto la solita, necessaria costruzione di circuiti non
reperibili in commercio che richiedono anche una dovuta e buona conoscenza nel settore
elettronico nonché tanta inventiva.
Nel
77 fu pubblicato in Italia, un solo coraggioso libro di Gianfranco
Sinigallia,
valente radioamatore con la sigla I4BBE dal titolo:
Elementi
di tecnica radioastronomica
Il
testo presentava al solo mondo dei radioamatori una serie di circuiti ed antenne
per ricevere le radioemissioni del Sole, della Luna e delle principali
Radiogalassie.
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In
seguito la sensibilità di Stelio Montebugnoli coordinatore
tecnico del
Radiotelescopio di Medicina e l'inventiva
di un suo caro amico Flavio Falcinelli hanno rinfocolato
da noi gli animi coadiuvati, qui al sud, dalla spasmodica passione di Michele Mallardi
-
Iz7EVR e dalla valente collaborazione del sottoscritto e di Gianni Capitanio - I7PHH
L'Ing.
Falcinelli ha pubblicato
un recente testo: Radioastronomia
Amatoriale che
apre le porte di questa arcana scienza anche ai non addetti ai
lavori. Ora, in Internet, la radioastronomia amatoriale è
ancora scarsamente diffusa a
dimostrazione che la materia è ancora giovane per molti e forse non riscontra forti entusiasmi.
Intanto
alcune
soluzioni, brillantemente pensate Flavio Falcinelli, poliedrico esponente
del Team di Medicina (Bologna) sono state, di recente, esposte da noi al
1° Convegno
di Radioastronomia in Puglia, che si è
svolto in quel di Castellana Grotte (Bari) domenica, 7 marzo 2004.
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Ispirandomi
alle relazioni del Convegno, pratiche soluzioni circuitali mi sono sembrate
interessanti, direi ottimali per
iniziare ad ottenere risultati da memorizzare e poi confrontare con altri
radioastronomi dilettanti, italiani e stranieri.
Poi,
con l’ausilio di Internet ci si potranno confrontare le esperienze, attraverso grafici e
tabelle, sulle caratteristiche ed i risultati forniti dalla propria a attrezzatura.
***
Radioastronomia
con l’uso di dispositivi per TV
via Satellite
L’uso
di alcuni accrocchi venduti sotto casa per ben altra funzione (sat-finder, illuminatore
per parabola TV, ecc.) ha di recente tremendamente semplificato l’allestimento di una
stazione radioastronomica casalinga atta ad operare esperimenti e trarre
poi utilissimi dati da confrontare.
E’ oggi
possibile impiantare quasi un intera catena di ricezione attraverso
l’assemblaggio di alcuni apparecchi costruiti dalle ditte per la ricezione TV via
satellite: Parabola, Illuminatore a 10GHz. Sat-Finder (misuratore di campo per
installatori).
Si aggiunge poi
un semplice amplificatore in C.C., con costante di tempo variabile detto
"integratore", ed un interfaccia analogico-digitale per convertire le tensioni
variabili, proporzionali ai radiosegnali presenti in uscita al "sat-finder", in dati che un apposito
programma, ideato dall’Ing.Falcinelli, provvede a visualizzare sul monitor del computer.
Si ottiene così
l'emissione
della radiosorgente quando transita dinanzi la parabola (in linea di
massima il diagramma di ricezione del sistema antenna).
La
banda radio dei
10GHz.
Lo
spettro radio, intorno a 10 GHz. per la ricezione radioastronomica è, a mio parere, da
preferire enormemente, tra tutte le
altre frequenze per la relativa reperibilità delle apparecchiature da assemblare, alcune perfettamente
disponibili ad un costo relativamente modesto.
Inoltre
tale banda, con una parabola da 1 metro di diametro, fornisce una risoluzione di
campo di tutto
rispetto (intorno al grado).
Anche
un non esasperato diametro della
parabola, atta a convogliare verso l’antenna ricevente i debolissimi segnali in riferimento alle frequenze ricevute, permette di ottenere una
opportuna selettività di campo, da poter distinguere tra loro quelle stesse radiosorgenti che si
trovano contigue nella volta celeste.
A frequenze inferiori,
e a parità di diametro
del riflettore (parabola), due radiosorgenti molto vicine sarebbero ricevute
attraverso un unico segnale, con risultati evidentemente falsati.
A
frequenze superiori (oltre i 10 GHz.) a parità di diametro del riflettore
parabolico, la
sensibilità del sistema e la selettività di campo di certo aumentano ma vi è maggiore
criticità nei componenti e non vi è facile reperibilità, a costi umani, del
materiale utile.
Per
l’allestimento di una stazione radioastronomica, che non comporti difficoltà
"astronomiche" e rischi da infarto (vedi forte vento), la scelta della banda TV dei 10GHz. è
enormemente da preferire.
Dispositivo
di puntamento
Il
primo problema da affrontare meccanicamente, e con accuratezza, e il sistema di
puntamento. Con un antenna ricevente posizionata nel fuoco di parabola da 1m. a 10
GHz.,
l’area utile di captazione è intorno al grado quadrato. Di certo ottimale per
la selezione delle singole radiosorgenti, ma troppo esigua per effettuare un
puntamento veloce e preciso.
Una scelta
semplice di ripiego è il piazzamento della parabole fissa, possibilmente allo
"Zenith".
Ma è bene
prima controllare, con un buon planetario, se le radiosorgenti più
forti passano attraverso lo zenith in un certo periodo utile altrimenti converrà
iniziare l'esplorazione attraverso il puntamento manuale della parabola verso il Sole con un metodo particolare.
Quando
il riflettore è in direzione del Sole si vedrà la sua luce riflessa sul tappo bianco
o grigio dell'Antenna-preamplificatore che
è stata posizionata nel fuoco della parabola stessa.
In tal modo,
aumentando la sensibilità del sat-finder, attraverso l'apposita manopola, si
potrà notare la diversa deflessione della lancetta dello strumento mentre si mira la nostra
stella.
Con
il sat-finder si potrà anche regolare la posizione del preamplificatore lungo
l'asse della parabola fino ad avere la massima deflessione dello strumento che
rivela il punto di messa a fuoco.
Si può iniziare con una
comodissima parabola da 50-70 cm.
per Sole e Luna ma questo diametro sarà poi insufficiente per le radiosorgenti
stellari.
Comandi
manuali
Scartando
il puntamento fisso allo Zenith, che comunque è una soluzione, è indispensabile inserire, nel supporto che sostiene la parabola, un
dispositivo che consenta un orientamento preciso in direzione delle
radiosorgenti. Attraverso movimenti millimetrici in Azimut ed Altezza.
Gli
stessi potranno essere azionati a mano ma solo se allocate la
vostra stazione ricevente nei pressi della parabola controllando il puntamento
con la lancetta dello strumento o, meglio il grafico al computer.
Questa soluzione riduce
sensibilmente i costi e non prevede alcun inseguimento motorizzato.
Sarà,
però, necessario tarare un Cercatore in direzione del segnale per
inquadrare la radiosorgente con facilità dopo averne stabilito l'esatta
posizione tra le stelle.
Motorizzazione
Normalmente è
comodo essere lontano dal terrazzo, o dal terreno, soprattutto in presenza di
pioggia o freddo. In questo caso la parabola deve essere comandata a distanza
tramite un dispositivo “remoto” che si concretizza nell’uso di due
“rotori”: uno in Azimut, l’altro in Altezza.
Queste
centraline di comando sono definite “control box” e rendono visibili l’indicazione,
in gradi, dell’azimut e dell’altezza. La tolleranza, visti i parametri prima
citati, deve essere di +- un grado per il sistema motorizzato. Questo comporta l’uso di una meccanica di
precisione e robusta, non facile da costruire e dal costo non irrisorio.
Per informazioni
su tale dispositivo: www.prosistel.it
Spese
Possiamo
affermare che, oltre all’eventuale costo del computer e del dispositivo di
ricezione, è da ritenersi indispensabile, per la raccolta e l’archiviazione di
dati di una certa valenza, il puntamento remoto della parabola che richiede una spesa
aggiuntiva.
Si possono
ottenere due liste, con due classi di prezzo.
Lista
delle apparecchiature N°1:
01 |
Parabola |
02 |
Supporto
per parabola |
03 |
Illuminatore
- convertitore |
04 |
Cavo di
discesa |
05 |
Sat
Finder |
06 |
Integratore e
convertitore A/D |
07 |
Computer |
08 |
Software dedicato |
Lista
N°2:
01 |
Parabola |
02 |
Supporto
motorizzato |
03 |
Cavi di
discesa |
04 |
Ricevitore
dedicato |
05 |
Control Box
per puntamento |
06 |
Computer |
07 |
Software dedicato |
***
Puntamento
fisso
Per contenere le
spese si può pensare, come già affermato, al puntamento manuale o ad un
antenna “fissa”, semmai allo Zenith (Arecibo) o in direzione del
meridiano sud, ad un altezza da scegliere di volta in volta in base alla ricerca.
In questo caso si
lascia la stazione ricevente in funzione per diverso tempo e si attende che la
radiosorgente passi dinanzi al fascio utile dell’antenna permettendo di
memorizzare la curva di segnale che rappresenta anche il diagramma di
ricezione del sistema. E' d'obbligo sapere con precisione l'altezza
sull'orizzonte dell'antenna per essere certi che la radiosorgente passi nello
stretto fascio di ricezione.
La
Telecamera
Michele,
Iz7EVR, primo radioastronomo dilettante in Puglia,
ha avuto l’idea di inserire una telecamera per un facile puntamento
“a vista” dell’antenna verso il Sole, la Luna e le Costellazioni.
La
brillante idea consente di direzionare la parabola con relativa facilità verso
le singole radiosorgenti, sia in manuale che in remoto guardano poi su un
piccolo Monitor la fetta di cielo ripresa. Sul monitor stesso una piccolo
quadrato disegnato segnala il puntamento. Nel caso di radiosorgenti da trovare
la telecamera deve presentare una certa sensibilità in modo da vedere anche
stelle di 5-6 magnitudine
***
I Filtri
Ma è d’obbligo,
aggiungo io, inserire filtri che evitino la saturazione
del CCD in presenza di fortissima emissione luminosa che, tra l'altro, non consente di vedere il
puntino bianco del disco solare e può determinare la bruciatura
!!!
del sensore.
Anche per la luna è
opportuno l’uso di un secondo filtro, per ottimizzare la quantità di luce che
perviene al CCD. L’uso di attenuatori luminosi (filtri solari, vetri ricavati
da occhiali da sole per la Luna) è inutile per altre
radiosorgenti "luminose" (Giove). In questi casi la telecamera, se
sufficientemente sensibile, può
permettere un facile puntamento “visivo” in direzione della radiosorgente
dopo aver ben allineato la camera con la parabola. Per radiosorgenti lontane il
filtro va tolto.
Area
da esplorare
e Segnali indesiderati
Dopo aver
allestito le singole parti della stazione ricevente è fondamentale porre la
massima attenzione verso le aree di puntamento dell’antenna.
In alcune
zone di cielo ogni decodifica inerente le radiosorgenti è impossibile data la presenza, sulla
fascia equatoriale, di un nutrito numero di Satelliti artificiali
TV, in
orbita geostazionaria a 36.000Km.
I
loro fortissimi segnali non hanno nulla a che vedere con la radioastronomia.
Creano solo fortissime interferenze.
Ma possono servire, all’inizio, per
controllare e tarare il dispositivo ricevente.
Con l’ausilio di un semplice
programma "Planetario" per computer, che permette la visione del cielo
sul monitor, si può fissare su
carta questa fascia di allocazione dei satelliti geostazionari (equatore celeste)
che non varia assolutamente, rispetto all’orizzonte, col passare delle stagioni a differenza di una seconda fascia,
intorno all’eclittica, entro la quale sono allocate alcune forti radiosorgenti
(Sole, Luna, Giove).
Un'altra fonte di
segnale indesiderato è il rumore termico del pianeta. Intorno ai 30 gradi, procedendo verso
l'orizzonte, il diagramma di flusso inizia a
salire sullo schermo del computer e rende inutile qualsiasi esplorazione.
Aumentando il guadagno del sistema di antenna aumenta l’altezza da terra di
minima captazione
del rumore di terra. Questi dati, qui enunciati, possono divenire oggetto di
sperimentazione e di confronto.
Termino
con l'augurarvi buon lavoro.
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