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ADIA - CCD COOKBOOK 245 >>> MODIFICHE
16 agosto 2002 - settembre 2003
INSTALLAZIONE SECONDA CELLA DI "PELTIER"
La Cookbook 245 è stata sicuramente la prima, e ormai famosa,
camera CCD in KIT (da autocostruire). Prodotta in America
è adatta anche a chi, tra noi, intende abbinare astronomia,
elettronica e sperimentazione.
Ci risulta che essa è ancora competitiva ed offre ottime
prestazioni se raffreddata ad acqua, il massimo.
Il raffreddamento ad acqua, che fa parte del progetto originale,
è certamente superlativo ma obbliga l'inserimento, negli
appositi "ugelli" posizionati sul corpo cilindrico che contiene
il CCD e la cella di raffreddamento, di lunghi tubi che conducono ad
una "pompa" per la circolazione del liquido atto allo scambio
termico e ad una serpentina in rame immersa in un contenitore
con acqua.
Questa soluzione è imbattibile se il CCD
è usato in postazione fissa, in osservatorio ma
inadatta in caso di riprese sul campo.
Una modifica molto semplice (forse geniale) è stata
tentata per eliminale tale "idraulico" ingombro.
Abbiamo pensato alla sistemazione di una seconda
"Cella di Peltier" (trattasi di un wafer a semiconduttore che permette
di ottenere, tra le due facce, una differenza termica di decine di gradi
se si applica una tensione continua agli elettrodi).
Essa è collocata semplicemente sul retro del barattolo in alluminio
che contiene: CCD, prima cella di Peltier e serpentina,
fresata nell'alluminio, per la circolazione del liquido.
Abbiamo innanzitutto sollevato il tappo posteriore, solidale
con tre viti e silicone, e pulito la serpentina ed il retro del piattello.
Indi applicato del grasso al silicone tra le due parti per
rendere ottimale il contatto termico tra corpo e piattello posteriore.
E' stata quindi applicato su quest'ultimo la seconda cella,
tenuta ben solidale con il corpo cilindrico in alluminio
ed avvitata, quindi, l'indispensabile aletta di raffreddamento.
La seconda cella di Peltier è ben accoppiata termicamente
attraverso l'inserimento di grasso al silicone e fissata al cilindro
e all'aletta con nuove viti, più lunghe a passo inglese, che abbiamo
isolato termicamente dall'aletta con due semplici rondelle in teflon (Fig.1)
Fig.1
Si nota benissimo, nella foto, che la seconda Peltier è stata collegata,
con i due fili rosso-nero, in parallelo alla prima
già allocata all'interno del supporto cilindrico. La tensione
di lavoro +- ottimale è intorno ai 5 V. =.
Assorbimento totale +- 4 Ampere.
Si piò applicare una ventola necessaria a
migliorare la dissipazione ed abbassare la temperatura
del CCD.
Risulta chiaro che non si ottengono le stesse caratteristiche
spinte del CCD come avviene con il superlativo raffreddamento
ad acqua ma in caso si voglia ottenere una buona
portatilità del tutto e facile modifica questa soluzione
va bene.
Pensiamo sia meglio inserire la seconda peltier
accanto alla prima per un miglio rendimento del sistema
ma per il momento collaudioamo questa sempilce modifica.
Poi si vedrà.
Altra idea sarebbe non inserire la seconda cella e raffreddare ad
aria la prima. Se avremo possibilità faremo anche questa prova.
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Se avete anche voi una Cookbook da sperimentare
informateci
sulle eventuali modifiche apportate in questi
anni indicandoci il vostro sito, oppure
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o sul nostro Forum
A presto per altri aggiornamenti.
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